Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979
mero due del mio giornale abbiamo pubblico un ser vizio di due pagine contro la scelta nucleare... ». Lo renz: « Sarebbe molto difficile vedere qui un titolo co me, Energia nucleare dieci volte no, non saprei imma ginare un giornale austriaco che pubblicasse questo ar ticolo, così. Ma io spero che in futuro le persone che votano siano capaci di scegliere deputati che capiscano qualcosa di ecologia... Volevo dire che è un bruon segno che uomini come il Dottor Rauti divengano deputati. » Questa affermazione non è un incidente « tecnico » di Lorenz, ma ciò che realmente pensa. Lo provano i suoi « affettuosi » rapporti con Nouvelle Beole, la più pre stigiosa rivista culturale della destra in Europa, diretta da Alain de Benoist, che lo stesso « nuovo filosofo » Bernard-Henri Lévy non esita a definire tout-court fa scista nel suo ultimo libro, Il testamento di Dio. Chiudiamo queste parentesi con altre due note. Le dieci pagine del Nouvel Observateur sul G.R.E.C.E. e i servizi de Le Figaro Magazine sulla « nuova destra » che autorizzano, da questa parte dell'Alpe, ad articoli inti tolati, « Quella stretta di mano fra Sartre ed Aron » (La Repubblica, 4 luglio 1979). La « sporca guerra vietna mita » ieri divideva, oggi unisce, ancora una volta sulla pelle del comunismo. Aforismi minimi. Tentativo assiologico. A cominciare dalla improponi bile costatazione del suo punto di partenza: che nes sun cambiamento radicale è più possibile adesso che il rimprovero dei falliti tentativi del passato di realizzare · il comunismo si è tramutato in prova certa della sua impossibilità. (In fact, le prime cento pagine della Dia lettica negativa di Adorno non sono che la confutazione di questa tesi. Esse terminano con questa osservazione: 184
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