Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979
sempre disposti all'onestà e alla sincerità» (O.C. 9, p. 538). Qui il testo freudiano è immerso in un dibattito in parte taciuto e in parte esplicitato, un dibattito che ri guarda anwra una volta il rapporto fondamentale che lega la psicoanalisi come scienza alla credenza e all'ideo logia. Si tratta di un legame contraddittorio, - complesso come è emerso nei testi del '93, certo allora Freud era ai primi passi, per così dire, mentre qui nel '22 siamo ormai alla seconda topica che dovremmo considerare come uno sforzo di ricomposizione del quadro concet tuale e teorico della psicoanalisi e come tale ormai lon tana dai problemi antichi dei rapporto con l'ideologia e la credenza. Dello stesso '22 è l'Io e l'Es, ma lo studio su una nevrosi demoniaca risulta non solo diversissimo ma anche volto a tutt'altro ordine di problemi. Certo la ricorrenza tematica ha riproposto la questione della credenza nei termini con cui si era posta molto tempo prima, e certo anche più in generale l'opera di Freud è tutta aperta a sollecitazioni diverse. Viene comunque da pensare che proprio dopo aver compiuto un'operazione come quella delle metapsicologie, e dei grandi saggi psi coanalitici, Freud con questa analisi abbia tenuta aper ta una corrente di pensiero in qualche modo discor dante con la tendenza segnata dalla più importante ela borazione di quegli anni. E' pur vero che Psicologia delle masse e analisi dell'io è del '21 e con i temi del l'innamoramento, dell'ipnosi e della suggestione traccia un ampio quadro dei fenomeni di credenza collettiva. Quest'ultimo scritto fornisce di quei fenomeni una let tura strutturale, organizza delle formazioni, mentre · in vece la nostra nevrosi demoniaca non arriva a tanto, e resta piuttosto volta allo studio di una forma di cre denza superata. Non è tuttavia nella direzione di un confronto diretto con queste opere contemporanee che condurremo la no- 18
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