Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979
delle varie fonti, e quan9-o per avanzare nella sua esplo razione si vede costretto a mettere una fonte in con traddizione con l'altra. Bisogna ricordare che il docu mento proveniva dal santuario di Mariazell, e con il ti tolo Trophaeum Mariano�Cellense era la testimonianza tramandata di come il pittore Christoph Haizmann fos se stato, per intercessione della vergine, liberato ben due volte da un duplice patto col diavolo. Il problema della attendibilità del testo si pone subito dato il rischio che · l'intenzione agiografica avesse portato i monaci . a travisare i fatti. Al proposito Freud mostra da certi indizi che la superstizione non ha preso il sopravvento: ad esempio non viene taciuta la ricaduta dell'Haizmann che segue alla prima liberazione miracolosa, come nep pure si pretende di aver visto il demonio che il pittore affermava gli fosse apparso, e alla presenza dei monaci gli avesse restituito il contratto. « Devo ammettere che sono poco propenso a dubi tare dei monaci», Freud motiva dicendo che nelle varie relazioni hanno mostrato di meritare la nostra fiducia. Ma qui, un problema che si presenta di natura filolo gica, non tarda a svelare dei risvolti certamente impre visti. Già colpisce che a partire dalla prospettiva, che per comodità chiameremo filologica, Freud accentui in solitamente un'opposizione continuamente ribadita fra · vero perché attendibile e falso perché manipolato; un'op posizione che si estende da tin lato con inganno, simu lazione, credenza, . superstizione, fino ai connotati estre mi di questo paradigma che troviamo in apertura con il riferimento alla leggenda di Faust, - dunque infine leg genda e mito: siamo nel lato dell'ideologia nei suoi com plessi rapporti con la scientificità; l'altro lato è ovvia mente ,quello della veridicità, della attendibilità, ma anche della buona fede, della sincerità, della onestà. « Ora io non introdurrò le mie parole con le parole ' sia mo onesti ' o 'siamo sinceri' poiché dobbiamo essere 17
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