Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

1885, n. 34 (179) vol. VIiJI, tomo I). La filosofia del martello s'approssima all'arte e alla vita condividendo con esse il godimento di una perenne dissipazione di sé che è perenne ricostruzione. « Il Dioniso fatto a pezzi è una promessa alla vita: essa rinascerà e rifiorirà eter­ namente dalla distruzione» (Fr. post. 1888, n. 14 (89), vol. VIII, tomo III). Accogliere il fondo portatore del- 1'annientamento, dell'illusione: « solo esteticamente si dà giustificazione del mondo» (Fr. post. 1885/6, n. 2 (110), vol. VHI, tomo I). Così come Nietzsche analizza e traccia le situazioni favorevoli alla formazione del­ l'individuo superiore, l'uomo Madre-creatore, così cerca di comunicare le condizioni preliminari alla produzione di quell'esperienza selettiva di cui egli stesso è og­ getto. « lo vi dico: bisogna avere ancora un caos den­ tro di sé per partorire una stella danzante». (Za. pref. · 5 vv. 26/27). Di qui l'importanza della sperimentazione della contradditorietà o degli opposti, punti di vista sul reale che si relativizzano vicendevolmente, smen« tendo la fissità di un'ottica che si erige a sistema: « l'unità (il monismo) è un bisogno dell'inerzia; la plu­ ralità dell'interpretazione è un segno di forza. Non voler contestare al mondo il suo carattere inquietante ed enigmatico! » (Fr. post. 1885/6, n. 2 (117), vol. VIII, tomo I). Se il pensiero cosciente è per lo più diretto segre­ tamente dagli istinti (JGB, 3) Nietzsche misura « un uomo e un popolo in base alla loro capacità di libe­ ra 1 1e in sé gli istinti più terribili per poi volgerli a proprio vantaggio invece di perirne: anzi a · vantaggio della fecondità della loro azione e della loro opera» (Fr. post. 1885/6; n. 1 (5), vol. VIII, tomo I). E' anche in questo senso che l'esperienza diviene sperimentazione. Così si svela la cattiva coscienza come interiorizzazione di istinti repressi: infatti « fintanto che la vita è ascen­ dente felicità e istinto sono uguali» (GD, Il problema 167