Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

vuole tutto così come esso è stato ed è» (JGB, Af. 56). Come infrangere la rotondità, l'ebbrezza di una rive­ lazione indicibile? Nell'esperienza dei riti eleusini il di­ vario tra vissuto e raccontabile è incolmabile: di più, ogni parola sarebbe trasgressione. In Zarathustra la ri­ velazione esperita diviene visione ed enigma; si passa dunque alla sfera apollinea, dove l'indicibile si con­ densa in metafora, ed èJ divinazione, previsione. Colli sottolinea: « L'enigma è l'apparizione nel manifesto - nella parola - di ciò che è nascosto, è l'orma dell'indicibile » 9 • Nietzsche intitola un frammento del periodo della rivelazione dell'eterno ritorno: « Per i lineamenti di un nuovo modo di vivere » e lo conclude: « Quarto libro. Respiro ditirambico. « Annulus aeternitatis ». Desiderio di rivivere tutto infinite volte. La trasformazione inces­ sante - in un breve periodo devi passare attraverso molti individui. Il mezzo è la lotta incessante » (Fr. post. 1881, n. 11 (330) Vol. V, tomo II). Il percorrimento di molteplici individualità sgretola l'identico; nulla è più una volta per tutte. Gli impulsi che agitano il fondo dell'individuo riconducono a sé le intenzioni coscienti, per tradurle in intensità. Ma se l'assunzione dell'eterno ritorno r:iguarda la vita, la sua trasformazione, si tratta dunque di un'assunzione consapevole. Essa ristabilisce un soggetto che voglia la necessità di questo stesso ri­ torno; soggetto che rivolendosi in tutta la serie di io che l'hanno prodotto, divenga altro. Per questo la frat­ tura dell'irreversibile avviene sul terreno della volontà. Ma può !'.intelletto porsi come scopo l'adesione alla legge dell'insignificanza? « Quanto dovresti amare te stesso e la vita per non desiderare che questa ultima eterna sanzione, questo suggello?» (FW af. 341). Se è vero che la volontà abbisogna per essenza di uno scopo, è! vero anche che la misura della sua forza « è data dal grado fino a cui si può fare a meno del 165

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