Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979
tale riduzione percettiva e linguistica. In questo senso ci si accosta all'autenticità del fondo: « L'arte non può essere altro che affermazione del mondo » (Fr. post. 1885, n. 40 (60), vol. VII, tomo III). Klossowski oss<:!rva che -l'arte è il solo mediatore che può dire ciò che « vuole» il fantasma inintelligibile dell'impulso, in quanto il simulacro (Trugbild) del fan tasma è la licenza che l'intelletto accorda all'arte, come sospensione ludica del principio di realtà delia grega rietà. Ma allora « il filosofo impostore si propone di spe rimentare questa licenza del simulacro su tutto il domi nio del pensiero e dell'esistenza secondo i metodi della scienza» 5 • Così egli presenta all'intelletto un nuovo scopo, scopo che contrasta perennemente l'intenziona lità che se lo pone. Nietzsche indica la vita come mezzo della conoscenza e stabilisce una filosofia sperimentale anche nel tenta tivo di trasgredire quella legge per cui l'autentico sem bra non potersi dare che come insignificanza. « Non credo ad una buona indagine senza il filo conduttore del corpo.. Non una filosofia come dogma, bensì come canone provvisorio dell'indagine» (Fr. post. 1884, n. 26 (432), vol. VII, tomo II). Una filosofia sperimentale che è la filo_sofia dell'esperienza: « E' oggi ancora possibile il filosofo»?... Non dovrebbe aver personalmente spe rimentato cento modi di vivere, per poter parlare sul valore della vita? Basta, noi crediamo che uno debba aver vissuto in tutto e per tutto « non filosoficamente», secondo i concetti finora noti, e sopratutto non come schivo virtuoso, per poter giudicare in base a esperienze riguardo ai problemi. Uuomo dalle esperienze più vaste, che le condensa in conclusioni generali: non sarebbe costui l'uomo più possente?» (Fr. post. 1885, n. 35 (24), vol. VII, tomo III). Se dunque l'esperienza plurima si converte in sa pere, il sapere · si converte in sangue: ciò che ne risulta 163
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