Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

detti progressi locali, siano intersecati da punti di vistà che hanno a che fare con credenze prima ancora che con acquisizioni scientifiche. Se questo materiale non bastasse a mostrare l'in­ tersecarsi di avanzamento della ricerca · freudiana ed emergenza di residui ideologici, la formulazione di una lettera a Fliess del '97 (17 gennaio) relativa alle credenze medioevali, è ancora più forte delle precedenti: « Che dire inoltre dell'osservazione che l'intera mia nuova - e qui siamo già nel '97 e neppure più nel '93 - pre�storia dell'isteria era già nota ed era già stata pubbli- . cata qualche centinaio di volte, diversi secoli fa?» E ancora: « Ti ricordi che ho sempre detto che la teoria medioevale della possessione, quella sostenuta dai tri­ bunali ecclesiastici, era identica alla nostra teoria del corpo estraneo è della dissociazione della coscienza?». Dunque tutta la nuova teoria è identica a quella soste­ nuta dai tribunali ecclesiastici: immpbilità e identità. Prima di tornare al testo di · una nevrosi demoniaca da cui siamo partiti, un'osservazione di carattere tem­ porale vicina alla questione del ritardo: se consideria­ mo l'andirivieni di qatè incontrate e il movimento ano­ malo della nuova scienza psicoanalitica che per progre­ dire torna letteralmente indietro fino a credenze anti­ che, troveremo pertinente, e già collocata in un quadro di aspettative concettuali, la constatazione di un'ulterio­ re inversione temporale. Solo nel 1885 Charcot presenta la sua spiegazione psicologica delle paralisi isteriche, da lì possiamo dire che ha inizio una nuova « visione » di quella sintoma­ tologia; eppure dal 1880 al 1882 Breuer aveva curata Anna O. con il metodo catartico. Sappiamo che però è solo con un ritardo di 15 anni che Breuer, indotto da Freud, accetterà di pubblicare il famoso caso che pos­ siamo leggere in apertura degli Studi ;ull'isteria del '95, 15

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