Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979
porti tra riforme ed utopia; l'uso del dialogo come forma di scrittura aperta è reso necessario proprio dalla mobilità e contradditorietà di quel rapporto, im possibile da esprimere in forma trattatistica. Anche l'interprete non _potrà tradurre, ma solo indicare il grado di complessità della lettura. _ Risparmierei molte parole se potessi illustrare la pa gina con un quadro dal titolo La nave dei folli 4 ; rap presenta una stanza; appeso ad un muro, c'è un qua dro che mostra alcuni suonatori di violini senza corde che navigano, insieme ad un gatto, su alcuni violon celli; hanno tinte dorate e sono immersi in colori di pace annoiata e malinconica. Gli oggetti della stanza invece sono dipinti con nitidezza esasperata ed ango losa; oggetti di uso comune sono rovesciati o sul punto di rovesciarsi. Tutti i « fruitori» dicono « ma perché ha voluto dipingere anche la stanza». More ha dipinto anche la stanza; il suo rapporto con Utopia è oggetto della sua, prima che della nostra riflessione. L'mter pretazione, in questo modo, non può mai essere tutta data; il sogno ricomincia e ricomincia sempre il risve glio, sicché né la storia né Utopia possono mai essere vissuti in esclusiva, e non si dà re . che si sogni solo povero e povero che si sogni solo re. La discussione su riforme ed utopia è esplicita; Raf faele Itlodeo ha visto un paese perfetto ed è tornato in Europa solo per parlarne, ma ormai da straniero; ha donato · tutti i suoi beni, non sente obblighi verso nessuno. More gli dice che dovrebbe farsi consigliere di principi; Raffaele risponde « al mondo non c'è posto per la filosofia». E More: c'è una filosofia, invece, che ha posto nel mondo: « più socievole, che conosce bene il proprio palcoscenico e sa adattarvisi e, nel dramma che si dà, fare acconciamente la propri.a parte con gra zia e dignità... Qualunque sia la commedia che si ha tra mano, la si rappresenti quanto meglio si può, senza 149
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