Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

del suo primo sogno - la storica data: giovedì 24 luglio 1895 - non si esprime affatto trionfalmente riguardo alla scienza cui lavora, ne parla invece come di un sa­ pere scientifico che non dissipa la superstizione ma le assegna un altro posto. ,Proprio tale posto tutto par­ ticolare di recupero e insieme di superamento e spo­ stamento ritroviamo a proposito di quel primo sogno, del sogno dell'iniezione di Irma. Esso è tutto segnato da certi conti da regolare con la professione medica, con la coscienziosità, con la divaricazione che separa il modo di procedere del medico curante e dello psico­ terapeuta. Vi si devono liquidare preoccupazioni e col­ pevolizzazioni, e in questo senso proprio mentre sta inaugurando l'interpretazione dei sogni, Freud segna il passo: nel contenuto manifesto del sogno pare tornare indietro rivelando un dubbio cruciale per chi come lui dava un'etiologia non organica all'isteria: « dopo­ tutto forse non tengo conto di qualcosa di organico». Su questa soglia Freud arretra prirµ.a di avanzare con l'ironia che trionfa nel sogno e distribuisce a tutti i medici presenti, alla medicina da cui Freud muove, il cappello del buffone. Otto, Leopold, il dottor M., la si­ ringa, la dissenteria, il propile, ecc. Nella premessa all'analisi di questo sogno campione è indicata una chiave che sarà decisiva per la lettura di Dora, una chiave che qui regola il rapporto di Freud con i pazienti e con i colleghi, intorno alla questione dell'autorità. Questa chiave non porta specialmente alla rivelazioné del sogno come desiderio, ma mantiene vivo per noi l'interesse nei confronti dei resti che la psi­ coanalisi reca in sé. L'eredità con l'ideologia medica, il suo sistema deontologico e il suo valore sociale, co­ stituisce uno dei punti intorno a chi la psicoanalisi di Freud rompe, ma certo non senza strappi e non senza ritorni, in particolare lo vedremo in Dora. Ma non si annuncia già nella tubercolosi dell'amica di Irma il ri- 13

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