Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

e straordinarie, non possono .tuttavia at, tribuiire loro forma e natura 1cornpletarneinte nuove, ma ,si limitano a fare una mi­ stura, compone:ndo !insieme membra di diver.sri animaii; e perfìino ,se magari la [oro immaginazione l tanto stravagante da inv,enta:re qualcosa di tanto nuovo che non possiamo aver­ lo visto pTirna, di modo che 'la loro opera rappresent!i l\.lila coda del tutto finta e assolutamente falsa, certo almeno i oolori con a. quali , la 1co'Illlpongono devono essere verii.. - E per lo •stes•so motivo, benché queste ·cose generali, cioè un coPpo, degli oochi, una testa, delle mani, e. altre del genere, ;possano essere drnmaginairie, bisogna ammettere tuttavti.a che ci sono deille ,c,o , se ancora ,pa.ù 1semplioi e più universali, che sono vere ,e e,s,i!st · enti; drula 1cornbinazione delle quali, come da quella di vari colori, son formate tutte le immagini delle cose che 1stanno nel n0tstTo pensi·ero, vere o finte, reall.<i o fantastiche. Di questo genere di cose sono la natura cor­ porale <in generale e ila •sua estensione; lo stesso, la figura delle cose estese, la 1 lom qruantrità o grandezza, il ·a-oro nu­ mero; come pure riil luogo in 1oui sono, il tempo che ne rni!sura la durata, et simi1ia . ». Segue la dichiarazione delle scienze matematiche (e non delle fisiche) come le uniche garantite, appunto perché vere (« due più due fa sempre quattro... ») an­ che nel sogno. (Nota: un rapido riepilogo del 'dubbio onirioo' si ha - oltre che nel Discorso del Metodo - nella prima parte delila sesta e ultima 'meditazione '). Non importa rintracciare alcuni ' modi del sogno nell'itinerario cartesiano. Salta agli occhi quanto sia decisiva in esso l'esperienza onirica, e Cartesio dà a volte l'impressione di aver pensato e scritto solo per ' trovare la differenza' tra sogno e veglia, per essere sicuro del suo stato. 'Dimostrato' metafisicamente che Dio non può es­ sere ingannatore e che quindi i sensi, 'accordati' dal giudizio, dicono più ordinariamente il vero che il falso, « Io devo Tesipingere tutti i dubbi dei giorni scorsi, in quanto iiperbolki e ridicoli, in particolare quell'in1oeTtezza 124

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