Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979
lungi dal pensare che il quadro nosografico includesse anche soggetti maschili, come simulatrici. Quando Charcot si è rivolto indietro nel tempo per trovare conferma all'esistenza dell'isteria nel quadro cli nico della possessione demoniaca aveva come unico sco po quello di mostrare che l'isteria esisteva, ed esisteva fin da quei tempi lontani. Per Charcot dunque si tratta di allineare questa sua nuova entità nosologica dentro la neuropatologia. Questo nulla toglie al suo merito, basta leggere le pagine della Relazione sui viaggi a Parigi e il necrologio per rendersi conto di quanto Freud va lutasse quell'acquisizione per la neuropatologia e so prattutto per le sue stesse ricerche. Charcot era un grande maestro, un visivo, un classificatore, e sul vede re in Charcot torneremo. Tuttavia Charcot apre una via che non percorre, sarà invece Freud che ripercorrendo, ripetendo, la via tracciata dal maestro francese estrarrà l'isteria dell'al lineamento neuropatologico dove quello l'aveva collo cata per farne, ripetendo, tutt'altra cosa. Allora e solo allora il riferimento all'ideologia demonologica acqui terà il suo peso. - Non si tratterà più a _ llora di trovare conferma a un quadro nosologico ormai affermato ma di cercare precedenti interpretazioni delle sue partico lari manifestazioni somatiche, e dei processi psichici corrispondenti, manifestazioni e processi che ormai an davano sotto il nome di isteria. A Freud non resterà che constatare come la possessione da parte del demoni o fosse già una eziologia travestita dalla superstizione, una vera e propria teoria della dissociazione della co scienza. Ora comprendiamo meglio il senso di quanto legge vamo al secondo capoyerso del testo del '22: « la teoria demonologica ha tenuto testa a tutte le interpretazioni somatiche proprie dell'era della scienza "esatta"». Se poi accanto leggiamo quanto è scritto nel necrologio di 10
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