Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

logia basata sull'assunzione metafisica dell'individuo come esso stesso un tutto, un h6lon, non ulteriormente analizzabile - tutto fondato sull'ontologizzazione dell'immagine di un corpo. Più che tra olismo ed individualismo, l'alternativa mi sembra riguar­ dare piuttosto una « scelta metodologica » in una gerarchia di olismi, impliciti nella costituzione di un qualsiasi oggetto di scienza ('società', 'individuo ', 'langue ', 'psiche ', ecc.). 14 Come si vede, il Fallo è un'estensione unica: l'inconscio non denota altro che Fallo. Frege (1892 ) invece, come è noto, aveva attribuito · due Bedeutungen alle proposizioni, il Vero e il Falso (cioè, il non-Vero). In Lacan non c'è alcuna denotazione del non-Fallo (tutti i signifiants sono positivi); la negazione del Fallo si situa a livello immaginario, non simbolico (potremmo anche dire: a livello ontologico, non ontico). 15 A questo proposito, vd. « Sur la phase phallique » (Sci­ licet 1968 a). 84

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