Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

2. In ogni caso non esiste, del signifiant lacaniano, definizione. Dire « un signifiant rappresenta (ripI'esenta) un soggetto per un altro signifiant » (Es. 840; Rph. 65) non è affatto l.l!Ila defanizione (Miller, 1975), dato che, se esplici�assimo questo enunciato, il definiendum appa- rirebbe nel definiens. Che manchi, non è · un caso. Il concet1:o di signifrant, almeno in Lacan, non è definibi , le. Infatti, il concetto lacaniano non è de�scrittivo, ma - per riprendere la distinzione, di ispirazione wittgensteiniana, del filosofo del diritto H.L.A. Hart (1964) - a-sc,:ittivo. Il si,gnifiant, in altre parole, non descrive una qualità del soggetto, ma lo « rapp!'esenta », cioè gli ascrive qualcosa (come si ascrive a qualcuno un -diritto di proprietà): è . qual­ cosa di revocabile (defeasible). Il significato di signifiant non viene cioè fissato in via definitoria, perché non c'è un numero preciso ,di condizioni che siano sufficienti e necessarie 2 • 3. D'altra parte la fedeltà a Saussure di Lacan è messa in questione da chi (Lacoue-Labarthe e Nancy, 1973. 38-42) ,sottolinea che, mentre Saussure desorive­ rebbe soprattutto ii' rapporto signifiant-signifié (CLG. 159), l'algoritmo facaniano (Es. 500-515) accentuerebbe invece la barra 3 e quindi la resistenza che sfasa il si , gni­ fìant rispetto al signifié. Eppure l'insistenza su questa infedeltà rivela una di Saussure (CLG), alle Sources Manuscrites di Gode! (SM), ai « Travaux du Cercle linguistique de Prague, 1929-1938 » (TCLP). I riferimenti delle pagine riguardano unicamente l'edizione originale france�e di queste opere. Nella bibliografia freudiana, indico con lt. le Opere com­ plete di Freud edite da Boringhieri (Torino). Ringrazio G. Castiglia, S. Finzi e P. Ricci per le . indicazioni, ed anche per le critiche, fornitemi a proposito di questo lavoro. Un riconoscimento particolare va a P. D'Oriano, che di · questa ricerca ha seguito l'evoluzione. 63

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