Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

lante ' è il nome nel Cours dello 'agente ' delle istanze di langue. 4. Pare legittimo insistere su due agenti del fenomeno linguistico. Vi è nelle tesi dei Cours ora esposte una idea abbastanza banale di olismo; anche tre mele in un piatto fanno un holon. (Popper). In fondo, e per la langue e per la massa . parlante, la stipulazione è sem­ plicemente di un tutto non riducibile alle sue parti; e che l'anal l !si di ciò deve costantemente :tener conto, per «metodo cor.retto» (cf. 25). Ma l'idea olistica del Cours è resa abbastanza , salata dalla possibilità che quando Saussure scrive 'langue ', egli ,si riferisça a un'entità olistica per ordo rerum. Non semplicemente a un «og­ getto della ilinguistica», non a una 'cosa ' che la teoria individui per spiegare alcune notevoli, ' ,sistematiche ' regolarità nel fenomeno linguistico (e a beneficio della autonomia della linguistica rispetto ad ahre scienze). In questo caso ci saremmo sinora imbattuti non in una epistemologia olistica, ma in un'ontologia olistica. La forma grammaticale - « la langue» (questo ' termine singolaI'e ' compare ad ogni pagina), «l'oI'dine della lan­ gue» (43), «fa coscienza della langue» (258), ila langue«spirito» (122), ecc. - può alimentare delle confu­ sioni. E si tratta ,di una forma che ho recepito in questo testo, ma dopo aver detto di considerare la langue un concetto, «un oggetto della linguistica»... L'idea della langue è l'apriori della teoria del Cours (cf. (2), nel mio § 3 s o prn). Un suo rapido sviluppo è ch'essa figura il razionale semiotico, ciò che è «conoscibile», «intelle­ gibile» nel fenom e no :linguistico. Questo sviluppo non implicava un'ontologia, ma solo un'epistemologia, oE,stica. Cioè, quanto il linguista OI'dini del fenomeno, egli lo ordina in modo olistico. L'implicazione di 11.l.Il 1 ontologia olistica porta ·invece direttamente a una certa serie di definizioni (date da Lévi-Strauss) di 'langue ', tutte, 51

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