Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979
dall'Anthologia palatina: « Voici un autre épigramme traduit du grec qui, bien que de trois vers, peut trouver ici place parce qu'il semble confirrner que Politien hypographie Anonymus quand l'anthologie donnait une pièce comme anonyme. N. V, page 545 Del Lungo. / :Anonymi, In Niobem lapidem » (Ms. fr. 3967/3, p. 22). 59 Ms. fr. 3967/7, p. 7. E cfr. IDL 1867, pp. 124-125. 60 L'epigramma si riferisce infatti al « novo libello » del Marullo dedicato appunto a Lorenzo di Pier Francesco de' Me dici, e qui celebrato da .Poliziano: « Quod plane venerem tuus Marullus, / Laurenti, referat novo libello, / Miraris, video, ro gasque caussam. / •Scis ut bella gerat colatque martem / [...] » (IDL 1867, p. 125). Ora il libro cui si fa riferimento è appunto l'Epigrammaton liber primus (et secundus) del Marullo, Ro mae, Silber, 1489, dedicato dal Marullo a Lorenzo di Pierfran cesco (cfr.: Poeti latini del Quattrocento, a cura di F. Arnaldi, L. Gualdo Rosa, L. Monti Sabbia, Mifano-Napoli, Ricciardi, 1964, pp. 939-40). Poliziano non poteva dunque aver scntto l'epigram ma prima del 1489-90, che è data piuttosto tarda (anziché pre coce, come supposto da Saussure). Ringrazio l'amico Guglielmo Gorni per i « conforti» filologici qui prestatimi, in queste parti bus infidelium. 61 L'epigramma latino XXXI è dedicato ad un Ad eundem, che risulta essere, nella dedica polizianesca precedente (epi gramma XXX), appunto Ad Laurentium Medicem Petri Fran cisci filium (cfr. IiDL 1867, pp. 124-125). 62 Ms. fr. 3967/7, p. 15 (si tratta ancora dell'epigramma XXX Ad Laurentium Medicem Petri Francisci filium). I riferimenti saussuriani riguardano qui i primi versi: « Quaeris quid mihi de tuo Marullo, / Laurenti, videatur? Est poeta / Unus qui referat suum Catullum, / Aut si quid tenerum magis Catullo est» (vv. 1-4). Cfr. LDL 1867, pp. 124-125. 63 Ms. fr. 3967/1, p. 6. Nostra la sottolineatura di « Mais si l'on veut trouver ». Il problema sorge volendo Saussure ritro vare l'ipogramma CHRISTOPHORUS, cioè di Cristoforo Lau dino, nell'ode III Ad Horatium Flaccum (1482), che il Saussure annota, su1la scorta dei dati forniti da Isidoro Del Lungo, « écri te à propos de l'édition des oeuvres d'Horace par Cristoforo Laudino» (Ms. fr. 3967/1, p. 4). Ora tale ipogramma diventa difficilmente reperibile nell'ultimo verso della quarta strofe: « Cinctus tempora floribus » (IDL 1867, p. 262), sul quale appun to Saussure tenta qualche « légitime » diversione. 64 Ms. fr. 3967/1, p. 34. Nostra fa sottolineatura di « ce qui est en somme... nécessité ». La « nécessité » postulata dal Com bibite has lacrymas, deriva dal proponimento saussuriano di voler ricavare l'ipogramma V I O L AB appunto dai versi del l'elegia V.: In violas, a ciò non piegandosi in v. 35 dell'elegia 41
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