Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979
45 S. Mallarmé, Les Mots anglais, in Oeuvres complètes, cit., p. 921. 46 A. Pictet, Les origines indo-européennes, cit., vol. II, p. 3. 47 S. Mallarrné, Le mystère dans les lettres, in Oeuvres com plètes, cit., p. 387. 48 F. de Saussure, Ms. fr. 3965; cahier dal titolo Cicéron PZi ne le jeune, fin; citato da J. Starobinski, op. cit., pp. 30-31. 49 Si tratta di «cahiers d'écolier » conservati sotto la segna tura Ms. fr. 3967 della B,P.U. di Ginevra. I brani riportati da que sti quaderni, che qui di séguito citeremo, sono tutti inediti; non riproducono ovviamente che una minima parte della convergente casistica da me reperita nello spoglio sistematico dei nove qua derni. 5 ° F. de Saussure, lettera a Léopold Gautier del 28 agosto 1908; pubblicata da J. Starobinski, op. cit., pp. 138-139 (la citazione ibidem). 5 1 A. Poliziano, Epigrammata latina, in Prose volgari ine dite e poesie latine e greche edite e inedite, a cura di Isidoro Del Lungo; edizione già citata, p. 119. Di qui in avanti adotteremo per l'edizione la sigla IDL 1867. 52 Ms. fr. 3967/2, p. 16. Nell'epigramma LXXIII, in eundem [scil.: Theodorum Gazam], nel primo verso ricorre infatti CAUSSA (cfr.: IDL 1867, p. 148). 5 3 IDL 1867, p. 148. 54 I due versi in questione sono: « Causa est, non latiae copia non solymae» (v. 2); e: «Nec te ut amen causa est; haec me abs te cogit amari» (v. 7); IDL 1867, p. 119. 55 Ms. fr. 3967/5, p. 25. L'analisi ipogrammatica si riferisce all'epigramma LXXVIII: In eandem [scil.: Simonettam], in IDL 1867, p. 150. L'attestazione invece di QUIDQUID è reperita da Saussure in una delle Inscriptiones, appunto in In horologium, in aede S. Mariae Novellae («Sic venit ad, finem quidquid in orbe manet»), OLD 1867, p. 163. 56 Ms. fr. 3967/9, p. 10. L'ode In Bartholomaeum Scalam è la X dell'edizione Del Lungo (IDL 1867, pp. 273-274). Il verso 13 in questione («Ubi ocietur inter obscoenas lupas») attesta in fatti, in IDL, «obs- coenas». SI IDL 1867, pp. 543-544; si tratta dell'epigramma In Archea nassam («Archeanassa mihi meretrix colophonia nunc est»), e che Poliziano attribuisce a Platone, attestato in Anthologia Pla nudea, III, XII, 13, e Anthologia palatina, VII, 217. 58 Ms. fr. 3967/2, p. 30. Saussure ritorna su questa presunta intenzione di Poliziano di ipografare, non tanto il destinatario o il nome più importante del componimento, ma piuttosto lo stes so autore, anche quando lo indtchi come anonimo, in un'altra nota che si riferisce sempre alle versioni degli epigrammi greci 40
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