Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

dentro ai meocanismi odierni che conducono, o possono condurre, al deperimento della critica. Per contrasto, , la scelta di critiche e Tecensioni di Walter Benjamin , pubblicata recentemente da Einaudi (Torino, 1979, pp. 366, L. 8000. T,raduzione di Anna Marietti Solimi) ci riporta ad a1oune delle funzioni della critica che non solo l'industria editoriale, ma anche una certa impostazione metodologica (esporre, anaHzzare, ma non «giudicare») vorrebbe obliterare. Benjamin si pre­ senta in questi scritti come portatore di una determi­ nata immagine della cultura, cui corrisponde esplicita­ mente un «pll!Ilto di vista» critico. Gli anni cui risal­ gono questi testi (192�1940) sono anni di enorme ten­ sione politica ,e ideale; e Benjamin, anche a costo di iinoorre!'e talvolta in ciò che a ,distanza di tempo può apparire una qualche ·ingenuità, «prende posizione ». Comunista, o vicino ai comunisti, non 1sa non assumere, per esempio, , un atteggiamento che oggi rpuò apparirci per lo meno eccessivamente simpatetico nei confronti ,di una ispesso mediocre pubblicistica letteraria ispirata ai rpiain:i quinquennali e alla . «costruzione del socia­ lismo». Ma, anche in , questo caso, sa farlo sempre con misura e buon gusto. Ci è venuta alla penna quest'ultima esprnssione: «buon gusto», che pot·rebbe far pensare a una critica esercitata in nome del «gusto», contro la · qua:le levò i suoi •strali a suo tempo Galvano della Volpe. Vero è invece che con Benjamin ci muoviamo su tutt'altro terreno, che ·è quello della intelligenza, della curiosità intellettuale, dell'attenzione non solo ai testi - come oggi si ,direbbe - ma ,ai contesti. Per Benjamin un Hbro - ,si tratti delle Lettere a Massimo Gorki di Lenin, o ,di Immagini fotografiche di piante, di Karl Blossfeld, «•significa»: si inserisce cioè in uno specifico ambito, o di,scorso, sociale, oultu:rale, o - quando occorra - politico. Perciò fa c11itica di Benjamin è sem- 222

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