Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

riche tipicamente ,surrealiste: « Di notte il pianoforte, nel s,ilenziio del s a lotto buio, tira sù il coperchio sulla tastiera bianca, come un caviallo che r�de, e comincia a suonaire per sé, so1irtJairio e fel:ioe mentre il piaITT.illsta dorme... il vecchio pianoforte tirò su il labbrone nern sulla dentatura ingiallita, oome un asmatico che cercia aria da marstkarie, e nel fondo del suo torace le coode mandairono un lamento tdstissimo.» (S.S. pp. 368-379). RIFLESSIONE SECONDA « Dei ritratti dipinti da Savinio un critico ha detto che sono 'altrettanti giudizi'. A maggior ragione questa definizione si affà ai ritratti che Savinio non traccia con il pennello, ma con la penna » 4 • Scatola Sonora ai pr,opone le sue biogmfie mUJs.icali con una galle:r;ia di personaggi tratteggiati, nellia circo­ stanza, a colpi di penna: « 11 ri1iratto è ,una rivelazione... occorre al pittore un terzo oochio: .l'o c chio del'l'intelli­ genza. » (N.E. p. 322). Il terzo doohio di Siavinio depone contro l'iUusione di una di:sposinione cronologica ,degli avvenimenti C0[1tinua e orientata unil'altera:lrmente. Rinuncia ad un modello storidstico che permetta di cos 1 tJruire e ricostruiire il pro­ prio passato coi piropri complementi per una visione pe11Son:ale deHa stonia, nel duplii!oe senso che es 1 sa gli aip­ partJiene come creazione ma insieme oome esperienza del ,suo vissuto. SaviÌIIlio stesso amava definire ' enrterte­ nimientos ' i , l suo intimo converisare con queste figure e rico,rreva all'espediente letterario della 'confesis!ione ' per liberarle dalla « gelatina deilla storia». A1l'irnizio del suo itinerario storiografico si portrebbe leggere questa esort 1 azione: « Non gettiamo via nulla» 216

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