Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

tori della testa. Questa gigantesca ·Stazione di trasfor­ mazione è fatta di nervi. L'anima umana è contenuta nei nervi del corpo, ·e questi nervi, supporto delle iII1:­ pressioni ricevute e deHa memoria sono dopo la morte chiamati a Dio. Ogni nervo porta in ,sé l'anima intera; solo la durata del ricordo che Dio manterrà di noi - o piuttosto della somma di conoscenze che gli appor­ tiamo - dipenderà dal numero dei nervi che, venuti dalla nostra spoglia, egli citerà a presentarsi davanti a lui. I detti nervi subiranno dapprima un periodo di prova durante i!l quale erreranno a titolo di « anime baccelliere», costituendo tra cielo e terra una specie di sotto-memoria, di purgatorio dell'aneddoto umano. Poi, purificate dalla prova, queste fibrose, queste vi­ branti saranno elevate alla Beatitudine: perderanno al­ lora ogni nozione della foro terrestre identità, e il ricordo di tutto ciò che nella foro storia fu l'episodio, per andare a fonde11si per fasci, come puro sapere, nei Vestiboli del oielo, al 1empo stes,so bastione concet­ tuale di Dio e riserva ,secolare ne1la quale egli attinge la ·Sua sostanza. P,erché anche Dio è fatto di nervi; soltanto, i nervi di Dio sono in numero infinito. Certo, essi vanno a con­ sumarsi uno dopo l'altro nel processo discendente deUa creazione, ma, come si _ è visto, Dio può sempre fare un giro nei suoi vestiboli per rifarsi un nervo. La falla, in questa prodigiosa costruzione neo-cice­ roniana, è che gli abitanti dei luoghi di memoria, sono fatti dello stesso legno delle ,strutture. Certo, a uno stadio determinato, le ·anime hanno ancora figura umana e rispondono all'appello nominale scendendo verso di noi col molle abbandono dei personaggi di plafoni barocchi, ma subito il loro essere nervoso, suf­ fìicientemente emaciato, va a fondersi nel muro delle gallerie dove esse circolavano poco prima, per concon­ correre ormai a puntella'.de con tutta la loro sostanza. 161

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