Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

Hano consigli,a di sforzarsi a visualizzare la sorittura stessa, lia tavoletta con le sue Tighe, al limite aiutan­ dosi con qualche segno elementare nel margine: un'an­ cora per •le cose di martlna, un giavello t to per la guerra. E per ricoTdare i nomi · propri preconizza di ,servirsi delle associazioni per omofonia, per contiguità. In modo ,simile, dopo ,l'« assassiillio d'anima», quando una falla irreparabile avrà per sempre scosso l'Oridine dell'Univer,so, le anime bacoelliere non avranno altro 1.1icorso, per alimentare la memoria di Schreber, che questi miseri espedienti. Tant'è vero che Ia rovo.na de11'0:vdine deLl'Univer-so era quella dell'antica memo­ da, fatta della successione ordinata delle visioni glo,riose e catastrofiche (ossia puramente esteriori) che la creatura rinvia all'Onnipotenza di Dio. Con · la crisi, il prodigioso edificio che ,si sgretola è la MnemoillÌca divina, e Dio, tradito, disilluso, confuso, si rivolge alla meglio a Quintiliano. 3. Niente memoria per Miss Schreber Cosa ;resta di Schreber quando s·e ne è dimenticato tutto? Mi ,sono chiesta se non conserviamo in noi la sua memoria. Alla luce delle mie letture, H libro di Schreber mi è apparso come nient'altro che H merito­ rio, sobrio e circonstanziato racconto di Ufil grosso sforzo di memoria, in cui l'arte, l'ars memorativa, anzi­ ché restare invisibile, , sarebbe in qualche modo allo • scoperto. Chiuso il libro, per poco che sia mai stato aperto, perché bisogna forse esser ,stati condannati a tradurlo per immergervisi, ci restano dei frammenti, una colle­ zione di enigmatici ,spezzoni di frasi che ci svolazzano attorno. E questi trofei si .riferiscono a luoghi e perso­ naggi di memoria. 158

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