Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

deriva � suoi giudizi da certe fonti. Queste fonti però, non sono tanto scritte, o quanto meno, se sono scritte, non si sa tanto bene dove lo siano. Sono innanzitutto i Princìpi generali del Diritto: uguagl i anza davanti alla Legge, diritti della difesa, non­ retroattività, dspetto dei diritti , acqui-srti; sorta d'em­ pireo che fluttua a mezz'aria sopra ai giudici e s'im­ pone ,ad essi come ideologia dello Stato liberale. E l'altra fonte, ebbene, è la giurisprudenza ,stessa. Essa è in qualche modo della stessa sostanza, ora:le­ scrittà, di quei casi particolari di carne e d'ossa, di cui è fatta la decisione che il giudice si appresta a __ prendere, appunto appoggiandosi sulla detta fonte. 'L'unioa cosa che ,si può dire di questa giurisprudenza, di questa sostanza orale-scritta (,soritta per così · dire «di testa», . o scritta solo per essere pronunciata), di questa coUezione di prestanti prestazioni, è che essa è epurata dalla Dottrina. • Invece di restare nella memoria del Giudice come un purgatorio di erratici ricorrenti, le decisioni di giudsprudenza finiscono per formare dei grandi complessi integrati di nozioni: or,dine pub­ bHco, dominio statale, responsabilità della pubblica po­ testà, colpa degli agenti dello Stato, rrschio, ecc. No­ zioni ,dunque « , rifuse», «epurate»; �<isolate», « raffi­ nate» dalla Dottrina, dall'Opinione, dalla Gloria delle Sc;uole di Diritto, dai signori professori LafeTrière, Jèze, Duguit, Donnedieu de Vabres, Laubadère, eoc. iLa Dot­ trina, ecco ila base del · Diritto pubblico. E questa base è della , stessa sostanza che quel che essa autorizza, so­ stiene; soltanto, la ,sostanza è - «epurata». Tutto suooede come , se il Diritto pubblico fosse retto da una Grande Logioa o una grande Quasi-Logica invi­ sibile fondata sulla Dottrina, sull'opinione, e i cui exempla forgiati dai Giudici resterebbero i soli punti fissi, scritti che sono, nelle raccolte di giurisprudenza. In questo senso il Diritto pubb1ico è molto più «pri- 150