Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

Celaya, svolta da ML. Roure, di non np1egare davanti a una tale conclusione, per quanto sconvolgente sembri a prima vista. - Avvertiamo che si ottiene lo stesso risultato partendo dalla definizione data da Paolo di Venezia della proposizione vera (cfr. nota 28) - o anche partendo da quella di Giovanni Buridano: cfr. più avanti § 2, 341. 31 Herzberger, nell'articolo citato, parla nello stesso senso della sicurezza di una proposizione: « là sicurezza, che è il mio termine per 'corrispondenza con la realtà ', è un costituente della verità - ma non tutta la verità. » op. cit., p. 13. 32 Celaya, p. 263: « la proposizione vera deve definirsi con estremo rigore in modo da comprendere tanto le proposizioni riflessive quanto le non riflessive ». 33 qualitercumque significat esse, ita est. 34 Cfr. W. Burleigh, cap. III, § 2; Alberto di Sassonia, Peru­ tilis logica (Venezia 1522), trattato VI, cap. I, 3a conclusione; Paolo di Venezia, Sophismata (Venezia 1493), sof. n. 50, e Logica Magna (Venezia 1499), 2• parte, trattato L5, soluzioni n. 11 e 15. 35 Bradwardine, cap. VI, § 54-56 (ed. cit.) pp. 299-300; cfr. anche, pp. 2238-239, l'analisi di M.L. Roure. 36 Buridano, sof. 7 (ed. cit.) pp. 194-196; cfr. anche, pp. 53- 59, il commento di T.K. Scott, come, in Truth and consequences in Medieval Logie (Amsterdam 1953), pp. 101-110, quello di EA. Moody. 37 Questo punto è stato particolarmente sottolineato per quanto riguarda Buridano: cfr. T.K. Scott, op. cit., p. 15 e A.N. Prior, Some Problems of Self-Reference in fohn Buridan (in Papers in Logie and Ethics, Londra 1976), p. 136. 38 Sull'actus exercitus, cfr. Paolo Veneto, Logica Magna, II, 15, 7· soluzione, citata da Bochenski (op. cit.), rif. 35-53. 39 Alberto di Sassonia, op. cit., VI, I, P 43, 3· conclusione. 40 Burleigh, ed. cit., p. 272. 41 Il concetto di « differenza quanto al numero» viene da Aristotele (Metafisica A, cap. 9, 1018 a 12 e Topici, libro I, cap. 7); i medioevali ne fanno grande uso, ed è verosimile che Peirce s'ispiri a questo uso nell'istituire la distinzione type/token (le­ gisign/sinsign). 42 A questo proposito, cfr. Bradwardine, cap. VII, § 14, pp. 306-307, e Prior, op. cit., pp. 143-144. 43 B è falsa e D è vera. Celaya insiste molto sul fatto che due proposizione che dicono la stessa cosa poss· ono non avere 10 · stesso valore di verità: « nelle proposizioni insolubili, riter­ remo nullo l'argomento seguente: il sinonimo di una proposi­ zione è falso, dunque questa proposizione è falsa » (p. 260). Nella misura in cui due proposizioni-tokens d'w10 stesso type possono avere un differente valore di verità, ci possono anche essere due proporzioni contraddittorie che abbiano lo stesso valore di ve- 138

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