Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979
quilibet dicens asserit suum dictum esse verum 40 - chiunque dice (dicens = actus exercitus) qualcosa, asse risce che ciò che dice (dictum) è vero. Il fatto di dire « il gatto è 1 sullo zerbino » significa che questa propo sizione è vera, mentre ciò che è detto ,significa che il gatto è sullo zerbino. Questa interpretazione ha il m e rito di render conto del fatto che due proposizioni numericamente diffe renti 4 1 possano dir,e la stessa cosa mentre due proposi zioni numericameilJte differenti non possono aver,e lo stesso significato: è che il ,significato non è coestensivo al dictum. Confrontiamo '1e due proposizioni B e D: (B) B è falsa (D) B è falsa Queste due proposizioni dicono la 1stessa cosa: il dictum è ,lo stesso, ma es•sendo le due ,proposizioni numerica m e nte ,differenti, i significarti rtotal • i di queste due prnpo sizioni ·sono differenti 42 : significato di B: B è falsa e B è vera. significato ,di ,D: B è falsa e D è vera. Ques,te due proposizioni hanno ,un bel dire la stessa cosa, i loro •significati non 1sono identici, e neppure i loro valori di verità 43 , periché •al significato del dictum s'aggiunge, nel significato totale, il significato deil'actus; ora se può esserci identità di dictum tra due proposi zioni, non potrebbe •ess�ci identità de11' actus. 2.4 Si può riepilogare questa ricognizione, veramente troppo ,sistematica, degli argomenti medioevali del « secondo tipo», con l'• aiuto dello ,schema seguente: Proposizione X Significato p Verità/Falsità dictum p, Vi/F, a'Ctus vx V,/F, 129
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