Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978
vidia, perché, unico dei Persiani, egli era riuscito a ten dere per circa due dita l'arco che gli Ittiofagi avevano riportato dall'Etiope ». Degli altri Persiani - aggiunge Erodoto - nessuno ne era stato capace». Si noti: « de gli altri Persiani» era parte anche lo stesso Cambise; la forma indiretta dell'allusione non fa che mettere in rilievo sino a qual punto l'episodio dell'arco avesse sol lecitato l' « invidia» di Cambise, il timore che Smerdi potesse soppiantarlo. Ancora un volta, davanti « agli altri Persiani». Il sogno più elaborato delle Storie è tuttavia quello di Serse, figlio di Atessa, figlia di Ciro. Si tratta, anzi, di un insieme, o meglio di una serie di sogni che si in seriscono nell'intimo dubbio del sovrano e nel pubblico dibattito sull'opportunità di intraprendere la spedizione contro la Grecia (VII, 12-19 e 47). « Tormentato dal con siglio di Artabano», lo zio paterno contrario alla guerra, Serse, « nella notte riflettendo trovava che non era as solutamente il caso di marciare contro la Grecia». Ad dormentatosi, « ebbe questa visione. Parve a Serse che, standogli accanto un uomo grande e di bell'aspetto gli dicesse: "Tu vuoi dunque mutare consiglio, o Persiano, e non condurre una spedizione contro la Grecia, tu che prima desti ordine ai Persiani di radunare un esercito? Ma non fai bene tu a mutar consiglio, né c'è chi ti per donerà. Ma secondo quello che durante il giorno deci desti di fare, va per quella strada". Il re non dà ascolto al sogno e annunzia la decisione di rinunziare alla guer ra: " I Persiani come udirono queste parole tutti lieti si prosternarono" ». Ma, la notte successiva, il sogno ritorna; e · ques ta volta minaccia Serse: « Ma questo sappi bene, se non farai subito la spedizione, in seguito .a ciò questo avrai da sopportare: come grande e potente in breve tempo sei diventato, così di nuovo in breve sarai meschino». Atterrito dalla visione, Serse manda a chiamare Arta- 70
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