Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

tante occasioni cruciali, ricorrono ad un'altra forma di comunicazione, in cui la parola stessa, oggettivata e naturalizzata, assume un valore eminentemente stru­ mentale. Nel tentativo estremo di convincere Antoinette della propria fedeltà e di ottenerne l'amore, Montri­ veau offre alla duchessa: une lettre par laquelle je declarerais certains motifs qui me contraind.raient à me tuer; ( ...) tu possèderas un testament qui legitimerait ma mort et pourras ainsi te venger sans avoir rien à craindre de Dieu ni des hommes 64• Non diversamente Antoinette, prima di accingersi all'esi­ lio, invia a Montriveau un ultimo messaggio, a convin­ cerlo, grazie alla natura estrema del passo che sta per compiere, della verità della sua passione: Si vous refusez de lire cette lettre, elle sera bnlJée. Si, l'ayant lue, vous n'ètes pas, trois heures après, pour toujours mon seul époux, je n' aurai point de honte à vous la savoir entre les mains: la fierté de mon désespoir garantira ma mémoire de toute injure, et ma fin sera digne de mon amour 65 • Apparentemente queste due iniziative sono analoghe all'offerta del pugnale da parte del nubiano, ultimo ripie­ go - e sfida - proposto al viaggiatore esausto e ormai privo di fiducia, nel momento in cui la menzogna cede il posto alla verità; esiste tuttavia una differenza fon­ damentale .fra i due ordini di episodi: mentre in que­ sto si offre l'arma con cui suicidarsi, in quelli si offre l'arma con cui « farsi suicidare »: in un caso si sfida a morire, nell'altro ad uccidere. Ma soprattutto, in rapporto all'episodio originario, le iniziative simmetri­ che di Montriveau e di Antoinette testimoniano la vo­ lontà di una attribuzione fantasmatica di ruolo: of­ frendole la lettera che potrebbe rovinarlo, Montriveau mette Antoinette nella posizione della guida nubiana, • so

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