Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

Dans cette terrible aventure qui m'a tant attachée à vous, Armand, vous alliez du désert à l'oasis mené par un bon guide. Eh! bien, moi, je me traine de ,l'oasis au désert et vous m'etes un guide sans pitié 54 • Questo episorio originario - la spedizione di Moritri­ veau alle fonti del Nilo - che, ripreso dal sogno di Antoinette, attraversa da 'llil capo all' altro la vicenda dei due protagonisti condizionandone il senso, si strut­ tura intorno a due elementi principali: 1) si tratta di una struttura fondata sul dilaziona­ mento del desiderio ottenuto essenzialmente tramite una parola falsa e tale da ripristinare ogni volta le condi­ zioni di un desiderio rinnovato. La parola falsa si trova quindi investita di un valore pragmatico: è funzione di un obiettivo altrimenti irraggiungibile. La menzogna è strumento di verità. 2) Il rapporto viaggiatore-guida implica una precisa situazione di dipendenza i cui caratteri sono sintetica­ mente espressi dall'opposizione condamné/bourreau. Fin dall'origine si assiste ad una forte disparità dei protagonisti di fronte alla parola: « habituellement si­ lencieux » 55 , Montriveau « avait la concision du langage des gens solitaires et des sauvages » 56 • In presenza della duchessa il suo discorso è spesso inibito 57 mentre An­ toinette, da parte sua, domina la parola 58 al punto da divertirsi a « jeter le rude Montriveau dans une con­ versation pleine de betises, de lieux communs et de non-sens (...) » 59 , ma soprattutto dall'erigere la parola stessa a principio di perdizione per Montriveau che, persino nel momento del suo trionfo, si tratterrà dal rispondere per non cadere una volta di più nelle panie dialettiche di Antoinette 60 • Pertanto, anche l'opera di dilazionamento del desiderio si fonderà su basi premi­ nentemente verbali: Antoinette farà valere, volta a volta, i principi etici del matrimonio, quelli religiosi, i doveri della donna sola, ecc., mantenendo l'amante in una situa- 48

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