Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

Sogno, ripetizione e destino ne << La Duchesse de Langeais >> Trasposizione e sublimazione di una vicenda auto­ biografka e, al contempo, vendetta postuma consumata sul piano dell'imaginaire, La Duchesse de Langeais 1 è retto da un particolare sistema temporale cui quello cronologico è suboridinato. A livello testuale, la sua prio­ rità è resa manifesta dalla distribuzione stessa dei capi­ toli il cui ordine progressivo è dislocato: la fine pre­ cede, almeno parzialmente, l'inizio della vicenda e que­ st'ultima si dispone a guisa di antefatto fra le due fasi terminali di essa. L'esame del manoscritto mostra anzi come ,l'intenzione primitiva di Balzac fosse que1la di esporre la conclusione interamente fin dall'inizio, se­ condo uno schema rovesciato che dagli effetti. risale alle cause, da•l presente ad un passato di cui il pre­ sente stesso èl illusorio avvenire. In tale prospettiva, che limitava la composizione del romanzo a tre brevi capitoli - esposizione del « caso » e sua diagnosi, arti­ colata in due parti - l'ordine della lettura procedeva in senso inverso rispetto a quello cronologico: l'ultima parola della storia coincideva con il suo iniZJio e la sto­ ria stessa, dominata da questo sguardo verticale, per­ deva ogni carattere di contingenza, di attua1ità fattuale ed aperta per trasformarsi in causa efficiente ed infran­ gibile necessità: letta a rovescio, a partire dalla fine, 27

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