Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
profondità una critica adeguata alla scienza e alla tecnica ca pitalistiche; critica che non cada nell'idealismo, nella «roman tica» nostalgia di modi di produzione superati, ma che vada tuttavia oltre l'ormai superato e non ,più difendibile ottimista «scientista». 19 Il Capitale, cit., vol. ,I, p. 440. 20 Jb., p. 727. ·«Ora non a,bbiamo da considerare come e .per ché le leggi immanenti della produzione capitalistica si presen tino nel movimento esterno dei capitali, come e perché si fac ciano valere come leggi coercitive della concorrenza e quindi giungano alla coscienza del capitalista individuale come motivi diretti del suo operare; ma fin da principio è evidente che un'a nalisi scientifica della concorrenza è possibile soltanto quando si sia ·capita la natura intima del capitale» (ivi, p. 386, ultimo corsivo mio). È :qui messo in risalto il rapporto (da legge sostan ziale interna a legge coercitiva esterna) tra movimento del capi tale in quanto tale (valorizzazione e riproduzione del rapporto) e movimento - la concorrenza - dei singoli capitali (e dei ca pitalisti individuali, in quanto ·«agenti» del capitale, in quanto «personificazione» dei ruoli oggettivi pertinenti alla «legge im manente» del modo di produzione capitalistico). 21 Quando l'attività delle diverse unità produttive - in oui si riproducono i ruoli degli «agenti» (dominanti e subordinati) del capitale viene sottomessa ad un coordinamento d'imperio da parte dello !Stato, la nostra attenzione rischia ancora una volta di concentrarsi sul mero «nesso esteriore» (la pianificazione), quasi che il comando del capitale potesse fondarsi sul semplice eser cizio del potere, attuato dal «soggetto(i)» senza alcun vincolo di carattere oggettivo; mentre, in realtà, la base del dominio ca pitalistico va ricercata nella ormai oggettiva (socialmente ogget tiva) legge della valorizzazione e della riproduzione del rapporto, che è inscritta nella materialità delle forze produttive dei diversi processi lavorativi concretamente esercitati dalle differenti unità produttive del capitale (cioè dai singoli capitali). 22 Si veda, ad es., l'analisi ,compiuta da Marx nella famosa «Introduzione» del '57 (parte seconda). 23 Si veda il cap. LI del II libro de Il Capitale. 24 «... il valore di scambio può essere in generale solo il modo di espressione, la forma fenomenica di un contenuto di stinguibile ,da esso... 1 H progredire dell'indagine ci ricondurrà al valore di scambio come modo di espressione necessario o forma fenomenica del valore»; Il Capitale, cit., vol. I, pp. 45 e 47. 25 Marx afferma chiaramente («Introduzione» del '57) che la «riproduzione del concreto» può avvenire soltanto, com'è evi dente, «nel cammino del pensiero», cioè tramite -l'attività di concettualizzazione «astratta». Questo non significa affatto so stenere che siano le idee dei «soggetti» pensanti a creare le leggi 98
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