Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
Il chiasmo come nodo Impossibile negare che di chiasmo in Marx ce n'è, e molto. E se la forma che ritorna con più insistenza fosse anche quella che racchiude il massimo di verità non c'è dubbio che Marx darebbe ragione a chi lo vuole volonterosamente intento a raddrizzare la stortura del mondo. Ma questo sarebbe vero solo se la stortura, ap punto la, fosse semplice, e a raddrizzarla bastasse un unico gesto strapotente. Infatti il chiasmo dispiega tutto il suo potere di facilità purché non gli venga contestata la sua qualità di unico. AI suo apparire, scompare come per incanto la difficoltà dell'astrazione e insieme l'e nigma della messa in pratica. Tra sapere e potere è omesso ogni intervallo. Il chiasmo si adegua alla fictio iuris per cui ogni uomo in quanto acquirente di merci è supposto « avere una conoscenza enciclopedica delle merci » 1 • Come l'analisi merceologica non può aver ra gione, per la massa dei consumatori, del coacervo delle merci, ogni analisi è infatti individuale, così l'utente di un sapere sociale è tacitamente dispensato dal saggiar ne analiticamente il valore di verità. In tal modo la forma del chiasmo offre la soluzione dell'aporia di una scienza operaia che ripugna al detto « ogni inizio è dif ficile » 2 valido secondo Marx per tutte le scienze e spe cificamente per la scienza critica dell'economia politica cui non è risparmiata, per essere anche teoria della rivoluzione proletaria, l'ardua fatica dell'analisi della forma del valore. Il chiasmo ha l'evidenza di un'intui zione a portata di tutti, è l'irruzione in massa, giovanile, quarantottesca, del Manifesto nell'orto chiuso della ri cerca marxista. Ci vuol poco a pensare che tutto il succo del Capitale è 1 già contenuto in questi enunciati del Manifesto del Partito Comunista: « Nella società bor ghese il lavoro vivo è soltanto un mezzo per moltipli care il lavoro accumulato. Nella società comunista il 9
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