Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

La quadriglia iniziale, titolo in testa, si raccomanda tal­ mente alle idee innate del common sense del lettore da suggerirgli non di cercare nel libro un risultato di ve­ rità ma un dispositivo da attivare, all'occorrenza, per forcludere quanto del discorso psicoanalitico non è ri­ conducibile alla forma egolatrica e egolalica del chia­ smo, cioè tutto. Il fungo del chiasmo marxista è una tentazione per la gola dello psichiatra di sinistra che si fa facilmente allettare dalle sue piccole componenti inebrianti. Non è il manicomio che è fatto per i pazzi, ma i pazzi che sono fatti per il manicomio. In cui la verità di un'emargi­ nazione diventa supporto materiale di una nuova « clas­ se ideologica» dove confluiscono, come in un'enorme area di parcheggio, con femministe, omosessuali, dro­ gati, le masse che il restringimento della base produt­ tiva e la pletora delle funzioni improduttive, destina al limbo della disoccupazione intellettuale. Nell'ospedale psichiatrico, lo psichiatra oscilla tra la propria figura tradizionale e paternalistica, il mandato del capitale a distribuire farmaci che alla fine ogni psichiatra pur sempre accetta, e una figura ipotizzata nuova gestita con molta incertezza, da compagno a compagno. Da compagno a compagno il chiasmo che si scioglie nella identità spinge all'improvvisa confidenza lo psicanalista gauchista che trattiene le domande d'analisi per barat­ tare un colloquio gratuito con l'epifania della propria umanità. Il soggetto paziente, il soggetto malato, il sog­ getto analizzante viene circuito e scompare nel buco della pulsione invocante che va e viene dal terapeuta al terapeuta divenuto soggetto della cura (la Sorge hei­ deggeriana) nel raddrizzamento del chiasmo. Dedicata a se stesso. 8

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