Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

unità pmduttive, con ,1a conseguente violenta oscilla­ zione dei valori di mercato ,e lo scoppio di frequenti crisi (interpretate allora come crisi da sproporzione dei settori o da -sottoconsumo). Da questo punto di vista, l,a pianificazione diventa la quintessenza del socialismo (o, perfino, del comunismo). Credo sia inutile sottoli­ neare a quali gravi conseguenz;e porti una conclusiooe del genere 3, dato che il ripetuto «fallimento» dei di­ versi «socialismi re&liz2Jati» ne ,è una prova assai eloquente. La conclusione che si impone è che l'analisi e l'ap­ profondimento dei concetti di lavoro concreto e di la­ voro astratto (come di ogni altro concetto marxiano) va fatta con riferimento esclusivo ,al sistema dei rap­ porti sociali di produzione del capitale. 2. La determinatezz,i « storica» del valor d'uso E' innanzitutto necessario chiarire le varie questioni J:ielativ:e al valor d'uso. In ,realtà, non si ha mari. :a che fare con il valor d'uso -«in generale», ma sempre in­ veoe con valori d'uso storicamente specifici, prodotti nell'ambito di una determinata forma dei rapporti so­ ciali 4 • Così pure, il processo lavorativo non è mai sem­ plicemente un processo che si svolge tra l'uomo (il c.d. soggetto «attivo», trasformatore) e la natura {intesa come oggetto «passivo», trasformato); esso è, al con­ trario, sempre r«calato» (sussunto) in un determinato sistema di rapporti sociali tra uomini (tra classi sociali, in tutte le forme di rncietà divise in classi ,antagoniste). Per quanto riguarda ,l'ambito di questo saggio, H v:alor d'uso - in quanto prodotto del lavoro riguardato dal punto di vista della sua forma concreta - dev,e essere ,analizzato ,a partire dalla struttura storicamente specifioa del modo di produzione capitalistico (e . dei 75

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