Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

neatJa è ancora la potenzialità del comunismo o una zona neutra e senza peso dove le forze di attraziione si elidono a vicenda? L'infinita approssimazione qui il­ lustrata è già comunismo o !',alienazione assolutizzata? La caduta del saggio di profitto che vi corrisponde sul piano economico, raggiungendo qui il punto critico zero ,si arresta nella stagnazione, o trapassa sul serio nel comunismo? La risposta più articolava. che abbiamo non si trova tanto in Marx quanto in Lukacs. Ma perché questa ri­ sposta si offrisse dovevano avvenire prima la crescita imperialista del capitalismo e la rivoluzione russa. A livello della filosofia del1a ,storia, quest'ultima può es­ s,ere Jnterpretata come l'anticipo politico della presa del potere e della rivoluzione mondiale - secondo una 1ipotesi che sta ancora bene al marxismo classico - metamorfizzatosi tuttavia in un'accelerazione forzata della storia - oppure in una nuova figura della filo­ sofia della storia - nei termini delle Grundrisse in ,una sintesi non solo di una nuova forma, ma anche di un nuovo contenuto. E il nuovo contenuto ci porrebbe ipso facto al di fuori ,del quadro del marxismo classico e delle sue categorie. L'anticipo politico che trova Ja sua possibilità nella differenza tra movimento oggettivo ,e movimento , sogget­ tivo, in sostama tra soggetto ed oggetto; e che si col­ loca nello spazio d'oscillazione della necessità storica tra l'esigenza che un sistema economico e ,sociale per­ sista fino al limite delle sue potenzialità, e il momento della contraddizione tra forze produttive e rapporti cli produzione, momento a sua volta generatore e mode�atore soggettivo, quindi processo - tale anticipo è un'ipotesi avamata da Marx con una certa caratterizza­ zione nella Critica del programma di Gotha, , in cui viene opposta come fase socialista al comunismo finale, con cui si pone, parrebbe, iin , una •relazione di continuità 65

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