Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

natura come dei rapporti sociali stessi attraverso i mem­ bri della società. Donde the great civilizing influence of capital; la sua produzione di un grado di società, nei confronti del quale tutti i precedenti appaiono solo come sviluppi locali dell'umanità - e come idolatria della natura» (op. cit., pp. 311-13), etc. etc. Il movimento soggettivo che corre parallelo a · que­ sto movimento oggettivo del oapitale non è qui esposto in opposizione; l'alienazione di cui la soggettività pura del lavoro soffre non è da superare nel senso di una opposizione alla tendenza immanente al capitale, esat­ tamente al contrario: « ma dal fatto che il capitale pone ogni limite come barriera ,e quindi procede al di .là di esso idealmente, non ne segue in alcun modo che esso l'abbia superato realmente, e poiché ogni barriera con­ traddice alla sua determinazione (Bestimmung), la sua produzione si muov.e in contraddizioni cont1nuamente superate, ma altrettanto continuamente riposte. Ancor più. L'universalità verso cui incessantemente spinge, incontra barriere nelfa sua propria natura, che si fanno riconoscere ad un certo grado del suo sviluppo esse stesse come la maggiore barriera a tale tendenza e .spin­ gono quindi alla sua .Aufhebung attraverso :sè stesso » (op. cit., pp. 313-4). Il movimento puramente soggettivo del lavoro sala­ riato ha quindi da un lato il compito ;di togliere la propria estraniazione. dall'altro non può cessare di ade­ rire alla tendenza universalistica del capi-tale, divenuto per Marx ·« la vera comunità» (op. cit., p. 396) o « la forza collettiva dei lavoratori » (op. cit., p. 481) « asso­ ciazione obiettiva » (op. cit., p. 484) - cioè non può perdere l'acquisizione dell'industriosità universale. Ma tale industriosità è stata acquisita unicamente dal lavoro salariato del sistema capita.listico, ,e quindi solo questo è in grado di fare un passo innanzi, togliere l'aliena­ zione - e faTe una rivoluzione progressiva. 60

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