Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

intelligenza della natura e padronanza di essa in virtù della sua presenza come corpo sociale » (op. cit., p. 594). L'insufficienza del capitalismo ,è1 del l"esto detenni­ nata dall'alienazione dell'individuo, e questo è quindi il motore del mutamento di forma (dei .rapporti di produzione). L'insistenza sulla centralità nel marxismo dell'idea di uno sviluppo infinito delle forze di produzione umane, per datata che possa essere, è neoessaria perché discri­ minante rispetto a molte dottrine socialiste, che quasi trutte oggi si dicono marxiste. Non esiste qui cioè una pura questione ,di interpre­ tazione meccanicistica, fatalistica od economicista del marxismo. Si tratta piuttosto originariamente di un concetto di valol"e, che solo successivamente degrada parzialmente ad una traduzione ristrettamente econo­ micistica, e conseguentemente, sulla base del resto della traocia marxiana, esterioremente evoluzionista. Ma il concetto di produzione marxiano è veramente onnivalente e pregnante. Leggiamo: « fa produzione di un surplus relativo di valore, vale a dire .la produzione di surplus di valoJ:1e basato sulla crescita e ,sviluppo delle forze produttive :richiede la pl'oduzione di nuovo consumo; richiede -che il circolo di consumo nella circo­ lazione si espanda come previam e nte il circolo produt­ tivo. Dapprincipio espansione ,quantitativa del consumo esistente; secondariamente: creazione di nuovi bisogni propagando quelli esistenti in un Largo circolo; terzo: produzione di nuovi bisogni e scoperta e creazione di nuovi valori d'uso. In altre parole, in modo che il sur­ plus di lavoro guadagnato non rimanga un surplus me­ ramente quantitativo, ma piuttosto costantemente ac­ cresca il ciricolo delle differenze qualitative nel lavoro (e quindi nel surplus di lavoro), lo faccia più diverso, internamente differenziato. Donde esplorazione di tutta la natura per scoprire nuove e utili qualità nelle cose; 58

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