Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

po funziona da valvola di chiusura di fronte alle pos­ sibilità oggettive d'involuzione. Questo importa rtra l'al­ tro, perché dimostr·3. la correttezza della polemica per esempio lukacsiana contro il sociologismo in generale e la sociologia della conoscenza in par,ticofare, si ,traltti di Weber o di Mannheim. La coscienza adeguata èl sociologicamente quella che corrisponde al meglio ad una determinata situazione storico-sociale. Di per , sé dal rapporto struttura-sovra­ struttura non dovrebbe derivare l'idea di una barriera nella coscienza, ciò che poi è la falsa coscienza o l'ideo­ logia nel senso marxiano. La coscienza dovrebbe essere solo il riflesso della strutura economico-sociale e far tutt'uno con questa. Ma allora non ci sarebbe spaz10, né spiegazione per l'altm tesi marxiana della storia come lotta di classe. La quale intanto ha spazio, in quan­ to la coscienza adeguata si spezza, la coscienza va al di là del1a concretezza della situazione storica determinata, o comunque la finitezza della coscienza come suo limite viene riconosciuta e assunta dalla classe oppressa, in un oerto _ senso prima che lo sviluppo delle forze pro, dutttive proceda al di là della vecchia base {cli rapporti di produzione) e la ponga eHettivamente in crisi, e una nuova forma di coscienza corrispondente si costituisca (op. cit., pp. 366-367). Nella coscienza il rapporto di continuità che si e­ spr.ime nel concretum dello sviluppo del1e forze di pro­ duzione insieme materiali e spirituali - in primo luogo tra queste ultime la sdenza, « la pdù solida forma della riochezza, insieme prodotto e produttore di questa», « questa r i cchezza ideale e contemporaneam·ente prati­ ca » (op. cit., p. 439) - ii! rapporto di continuità espresso da quanto , sopra, e di discontinuità che Sii esprime nel discretum dei rnpporti di produzione - tale rapporto nella coscienza si definisce e si contrae nella sua rela­ zione interna tra ,infindtà ideale e finitezza della deter- 49

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