Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
crescente del marxismo stesso in ogni campo della cul tura mondiale. Intendiamo solo opporci all'idea dell'esi stenza di una ortodossia marxista. Ciò che Man ha offerto in prima persona è un si s r tema più coerente che completo - che come tale ha avuto una validità di contenuto e di soluzioni fino alla prima guerra mondiale e al 1917. Da alloria la sua validità sta nell'offrire una problematica e in un certo modo un sistema di ·equazioni. Le soluzioni - che sono soluzioni politiche - sono variabili a seconda di quale elemento del marxismo classico si voglia e si possa tener fermo e privilcgial'e. Quello che tuttavia tendo a pensare è che non si dia a medio termine almeno una soluzione che valorizzi equamente tutti gli elementi impliciti ed espliciti del marxismo classico, in quanto legati, all'epoca della loro formulazione, a una precisa situazione storico-culturale di cui non sono più prnsenti le condizioni. Il marxismo classico può quindi in un certo senso essere ' conside rato un modello macrostorico aperto, a cui in larga misura è inevitabile il riferimento mediante l'introdu zione di una serie di viariabili che non ne facciano tuttavia saltare la struttura di base. D'altra parte nono stante tutte le affermazioni di unità di teoria e prassi sia da parte dei teorici sia da parte dei politici, nella , realtà storica il marxismo e il movimento operaio a cui esso si è generialmen.te riferito - non hanno mai rap presentato un'identità. Marx fin dall'inizio ha parlato di pensiero che si spingevia verso la realtà e di realtà che si spingeva verso il pçnsiero; di comunismo e di movimen to operaio che si incontravano ma non si identificavano. La socialdemoo:riazia t-edesca e stata creata da Lassalle e non da Marx. I movimenti operai anglosassoni non sono mai stati ideologicamente e neppu11e politicamen te marxisti. Kautsky e Lenin hanno fìatto del marxismo 42
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