Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
tempo si faceva catechismo, di mino11e finezza intellet tuale, ma di più facii-e volgarizzazione. Comunque la definizione lukacsiana di ortodossia ac centuando all'estremo il polo della soggettività - come movimento di coscienza continuamente e storicamente dissolutore dell'oggettività secondo un modulo dialettico più ancora da ideologo tedesco che da idealista - rap presentava una soelta ben precisa e definitiva verso l'aspetto utopistico-v0lontaristico del marxismo, e si col legava del resto con le posizioni politiche e i relativi iinterventi di Lukacs a favoy,e della sinistra comunista occidentale e della relativa teoria dell'offensiva, che quella sinistra per ,:1.lcuni anni difese contro lo stesso Lenin. Con tale concetto di ortodossia non si può confon dey,e l'idea di un marxismo classico. Lukacs voleva tro vare nel marxismo qualcosa di applicabile in · ogni cir costanza storica, un principio univoco di azione e di interv-ento: il suo punto di riferimento dovevia oscillare tra uno spontaneismo delle masse e la struttura lenini sta del partito. Col marxismo classico ci si intende ri ferire invece ad un complesso di valori, di principi scientifico-filosofici, di dati di fatto, di circostanze sto riche, che costituiscono un insieme i cui limiti sono estendibili solo fino ad un certo grado; che quindi fis sano una py,ecisa collocazione storica al marxismo così inteso. Questo si 11ende a mio parere tanto più necessario 1n quanto oggi nel marxismo, come all'interno di un bacino oro-idrografico, sboccano e confondono le loro acque tutte le concezioni più .svariate di chi si richiama a sinistra. Quando parliamo di un marxismo classico storica mente determinato non intendiamo afìfermare con que sto che , esso appartenga semplicemente ai ferrivecchi del passato, a smentire il che basterebbe l'influenza 41
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy