Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
I confini del marxismo classico Tra la fine della prima guerra mondiale e il primo scorcio degli anni venti Giorgy Lukacs si è sforzato di definire l'essenza èell'ortodossia marxiana, esplicita mente cercando di liberarla da ogni risultato e tesi de terminata dello stesso Marx. Tale tentativo era in parte dovuto alla necessità del movimento comunista in for mazione di liberarsi di buona parte dell'eredità della Vulgata marxista a poco più di un ventennio dalla morte di Engels. Per il resto esprimeva il bisogno di un grande uomo di cultura di fondere il proprio pas sato largamente estetizzante, nonché etico-volontaristico, col proprio presente e futuro all'interno di un grande e decisivo movimentG storico. L'ortodossia manu.sta veniva così collocata al livello del metodo, di un metodo dialettico visto sotto la vi suale di una « rela7.ione dialettica di soggetto-oggetto nel processo storico». Opponendo un concetto di ortodossia metodologica Lukacs offriva uno strumento politico culturale tutta via più adatto all'Occidente, dove tale tradizione marx ista era ovviamente più radicata, che all'Oriente russo, dove infatti veniva lasciato cadere e si preferiva pun tare sul riadattamento della tradizione stessa, che col 40
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