Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

le cui v,elleità 'fisicaliste ' traspaiono dalla presupposi­ zione di una Denotazione come senso primo 10 • Infatti, nell'esempio del teschio, eoco il motiivo 'culrturale ' che fìa conm.otare come pericolo la cabina ad alto voltaggio e non la bottiglia di v e leno: per il semiologo che sa manipolaJ:1e bottiglie, e quindi sarebbe vittima del ve­ leno solo volontariamente (magari per volontà altrui) ma vittima dell'elettricità potrebbe esserlo involontaria­ mente, il pericolo della scossa è 'oggettivo ' {un inci­ dente...) mentre quello di un avvelenamento è ' sogget­ tivo ' (suicidio...). Del resto, già il signifié di SaussuJ:1e è 'immagine mentale ': e questo, se non ,èJ tendenza all'icon:ismo, è certo afflato astrattivo che costringe a neutralizzare Gs-qualificare) qualunque elemento non puramente esten­ sionale - e non si triat-ta ,qui di segni sincategoremart:ici, ma della definizione di, poniamo, /amore/. Niente di male in tutto questo: 1a linguistica, in quanto scienza, ,deve pretendere all'obiettivabile astratto; solo che, a questo punto, il suo carattere nomologico-descrittivo las c ia intendere - come superamento dell'idealismo di un'anatomia e di una fisiologia 'pura ' - ·1a neoessità teorica di una patologia del linguaggio. E ciò è possi­ bile solo con una -linguistica della parole: sarà questa a rendere conto non solo delle idiosincriasie personali ma anche dei fantasmi di gruppo; giacché è nel discorso concreto che l'individuo è pI'eso, non foss'altro perché vi è risucchiato dal proprio nome. Marcello W. Bruno 196

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