Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

il cui carattere ricor.i.·ente può es-sere interrotto solo da un atto di Contrizione. Che è l'uovo di Colombo. Dario Gibelli, Margherita Botto 1 Raccolto in Ecrits, Parigi, 1966. Tale testo (indicato nel pre­ sente articolo con la sigla T,) analizza, come è noto, il racconto di Poe The Purloined Letter (sigla T) sulla base della traduzione francese fattane da Baudelaire (sigla t) ed è stato a sua volta tradotto da Giacomo Contri nell'edizione italiana degli Scritti, Torino 1974 (sigla t,). 2 t,, pp. 37-38. 3 Tratto dall'atto V, scena 5, di Atrée et Thyeste (1707). Il di­ stico completo suona: Quel qu'en soit le forfait, un dessein si funeste, S'il n'est digne d'Atrée, est digne de Thyeste. 4 Cfr. T,, p. 14 e p. 40. Si vedano, a questo proposito, le os­ servazioni di J. Derrida in Il fattore della verità, Milano 1978, pp. 121-123. 5 Cfr. t i , p. 37, nota 2: « Segnaliamo un curioso errore di stampa dell'edizione francese in cui, in questa ripetizione dei versi di Crébillon, troviamo " un destin (destino) si funeste " in· vece di "un dessein" (disegno, qui tradotto con ''mire")». Si noti tuttavia che il « curioso errore» è presente in tutte le edi­ zioni francesi di T,, da quella del 1957 fino all'ultima del 1971. 6 La formula è in T,. Cfr. t,, p. 9: « [Le] scene sono due: di esse designeremo subito la prima con il nome di scena pri­ mitiva, e non per disattenzione, giacché la seconda può essere considerata come la sua ripetizione, proprio nel senso che qui è all'ordine del giorno». 7 t,, pp. 25-26. s T,, p. 13; il corsivo è nostro. 9 t,, p. 9; il corsivo è nostro. 10 Cfr. t,, p. 32, nota 1: « Ci siamo sentiti in obbligo a questo punto di darne dimostrazione all'uditorio su una lettera dell'e­ poca riguardante ,Chateaubriand e la sua ricerca di un segre­ tario». u Cfr. E.A. Poe, Oeuvres en prose (tr. par Ch. Baudelaire), Parigi i951 (Bibl. de la Pléiade), p. 8. 12 Famoso scacchista e musicista menzionato nel Neveu de Rameau di Diderot. François-André Danican Philidor (1726-1795), « cadet d'une illustre famille de musiciens, sa passion pour les 155

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