Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

da un testo teorico (T1), entrambi in rapporto con le rispettive traduzioni ft, t1) secondo lo schema: I (Poe) I, (Lacan) --- !_, (Contri) f (Baudelaire) All'interno di ·tale schema , rnlaziomde l'oggetrto-lettera appare «deviato» in quanto costituente fondamentale di T e T1: non solo, infatti, t e t1 ne tradiscono il senso, ma ciò avviene proprio fa ove esso compare o è citato « alla lettera». Da elemento strutturante quest'ultimo si trasforma quindi in principio disgl'egatore, ora oscu­ Tando, ora addiTittura ribaltando, i contesti originari in cui si iscrive secondo modalità ben priecise: se in un caso (t vs T) la L/1ettera subisce una « deviazione» nel senso della traslazione, ne11'albrn (t1 vs T1) essa subisce una « deviazione» ben più grave nel senso della sua si­ tuazione. Come in T, la « scena primitiva» 6 è riferita a poste­ riori da un narratore non direttamente coinvolto in essa, così la «deviazione» t vs Tè iscritta ed analizzata in T1: Infatti se è attraverso una deviazione che stiamo passando, non è però che l'abbiamo, è proprio ìl caso di dirlo, rubata, giacché, per confessarvi tutto, se abbiamo adottato il titolo di Baudelaire è solo nello spirito di ben sottolineare non già, come impropriamente si enuncia, il carattere conven­ zionale del significante, ma piuttosto il suo ordine di pre­ cedenza in rapporto al significato. Resta cionondimeno il fatto che Baudelai-re, malgrado .la sua devozione., ha tradito Poe traducendo con « la lettre volée» il suo titolo the pur­ loined letter, che usa una parola rara abbastanza perché ci sia più facile definirne l'etimologia che l'impiego. To purloin, dice il dizionario di Oxford, è una parola anglo-francese, composta cioè dal prefisso pur-, che si ritrova 148

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