Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

e nudità - si veda Edgar nudo e mascherato da pazzo ecc.), concludendo in una perfetta figura circolare, epa­ nalessi, la rete di compa11ativi di questa prima scena: 234-35 Better thou Hadst not been born than not t' have pleased me [better. In tutto il resto del dmmma Lear farà in prima per­ sona l'esperienza della propria nullificazione, che il Fool sarà il primo a indioa:rgli: « I run ,a fool; thou art noth:i!ng » (I,4 189-190). La ,scorta di cento cavalieri che Lear si era riservato come simbolo di un potere ormai ri­ messo e non ricuperabile, è progressivamente ,ridotto da Gonerill e Regan, prima ,a cinquanta, poi a venticinque, e infine a zero, in un prooesso ironicamente inverso ai falsi comparativi da lom usati per ottenere il potere. E la ,situazione si ,ribalta anche sull'altro piano, quello dei mpporti familiari: le figli del re-padre assumeranno la fuzione di madri repressive del vecchio bambino bizzoso. Ma la logica delle figlie è la stessa logica di ,Lear quando era re. Il dramma non va letto in termini di ingratitu­ dine ,e di pietà, perché non è un dmmma di individui, ma ,di funzioni drammatiche individuali all'interno di un sistema (medievale) che i0e11ca di perpetuarni secondo una logica sovrapersonale. L'esperienza che fa il re non più re, già vertice della piramide feudale, è l' , esperien�a - di necessità « fol­ le » - del senso, vuoto, dell'uomo espulso dal ruolo che ricopriva in quell'ordine ,assiologico. Perfino il re, una volta che ha perso la sua collocazione nella grande griglia differenziale, diventa nulla (parola tematica, s'è detto, che a partirie dal primo nulla di Cordelia investe con i suoi vari sensi tutto il dramma). Nella quarta scena del III atto Lear compie l'intero tragitto nella follia e nel nulla. L'occasione determinante è' l'incontro, nella bruglieria notturna, sotto la tempesta, con Edgar, 142

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