Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
per il silenzio: « What shall Cordelia speak? Love, and be silent » (v. 62). La scalata iperbolica di comparativi, da parte di Gonerill, è stata tale da svuotare di senso tutte le qualificazioni amplificate e da non lasciare spazio grammaticale e semantico, nell'area compa:r:a tivia--iperbolioa, alle altre che devono ancorn padare. E tuttavia Regan si dimostra addirittura più sottile di Gonerill nel gioco retorica, riuscendo a conquistarsi uno spazio di falso ecomio tramite un procedimento logico con cui mette in scacco la ridondanza oompara tiv,a della sorella, senza far ricorso a sua volta a quella forma grammaticale ormai troppo esplicita e usurata. C:t'e cosa si può dire di più del « Beyond all manner of 'so much' » di Gonerill? Vediamo Regan: 69-76 I am made of that self mettle as my sister And price me at her worth. In my true heart I fìnd she names my very deed of love; 0nly she comes too short, that I profess Myself an enemy to all other joys Which the most precious square of sense possesses, And find I am alone felicitate In your dear highness' love. Comincia con un compa:riativo ,di uguaglianza con la . sorella già premiata (vv. 63-68); poi, per ingigantire il suo affetto, inserisce un giudizio riduttivo su quello di Gonerill dalla prospettiva di un di più abilmente sottaciuto: « Only she oomes tao short ». In tal modo, tutti i comparativi iperbolici di Gonerill vengono ridi mensionati come difetti nei confronti del più grande, e inespresso, comparativo di Regan. Come dopo la battuta di Gonerill, anche ,stavolta si insserisce un « a parte » di Cordelia: « The poor Cordelia! / And yet not so, since I am !Sure my Jove's / More ponderous than my tongue » {vv. 76-78). Anche Cordelia usa un comparativo, ma solo per zittirsi, s • e- 138
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