Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

Gloucester risponle che non sembra più esser così, perché l'equità preannunciata da Lear nella divisione del regno scongiura qualsiasi discriminazione: 3-6 It did always seem so to us. But now in the division of the kingdom it appears not which of the Dukes he values most, for qualities are so weighed that curiosity in neither can make choice of either's moiety. Quindi si passa subito all'intr-eccio secondario. Glou­ cester presenta a Kent il .figlio illegittimo Edmund e scherza il modo pesante sulle circostanze della sua nascita di bastardo, riconoscendo di ,essersi più volte vergognato di lui (9 «I have so often blushed to ack­ nowledge him») •e definendolo «whoreson»: figlio di puttana che pure deve essere riconosciuto: 22-23 «the whoreson must be / ·acknowledged». Malgrado ri.l suo evidente disagio, il buon Gloucester, ideologicamente non meno «cieco» di Lear, nega di averlo discriminato in favore del figlio legittimo Edgar, e lo fa tramite un comparativo di maggiomnza respinto: 18-19 But I have a son, sir, by order of law, some year elder than this, who yet is no dearer in my aocount. Nega la discriminazione che invece esiste. Come fa­ rà poi Lear, confonde il piano affettivo, sul quale certo non mette in second'ordine Edmund, con il piano ge­ rarchico della sua società. Su quest'ultimo, Edmund non ha scampo, come mostra chiaramente l'ultima bat­ tuta di Gloucester, :;ubito prima dell'entrata in scena di Lear: 31-32 He hath been out nine years, and away he shall again. The King is coming. Edmund è stato espulso, esiliato, da un ordine so- 134

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