Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
Non solo; a differenza che nel Rasskaz, qui egli è estre mamente critioo nei confronti dell'andamento del Con gresso («Ecoo fino a che pll!Ilto furono improduttivi i lavori del cong:riesso, a motivo dell'opposizione svolta da:i vari dementi antiskristi e pseudoi, skristi»; « per sino al congresso una buona terza parte era composta da ,intriganti»; «Siamo stati posti ne1l'impossibilità di Lavorare»). Talune decisioni, e persino taluni atteggiamenti e comportamenti, vengono da Lenin apertamente ,spie gati come imposti dalle :circostanz;e: ·«Così ,eravamo presi in trappola. Deoidemmo ,allo:ria di lotta:rie energi oamente contro questa vergognosa decisione»; «dove vamo Jegare il va:so rotto il meglio possibile...»; �, Na turalmente eravamo stati p:riesi dail timore di essere insidiati, messi nei pastkci»; ecc. In ogni caso tutto qruesto 1diiscorso è costruito come un plaidoyer, un'arringa, contro 1Martov. Ma non ,si può dire che si tratti di un'arringa ben riuscita. E' consape vole, Lenin, al momento istesso in oui Ja pronunzia, di parlare a un '«tribunale» ostile? E' solo eooessivamente amareggiato per ,La inevitabilità del1a irottura con Mar tov , �e i 1suoi seguaci)? Il termine 1 rioorrente, il Leitmo tiv di questo testo è «palude», e hl denivato « d.mpalu damento», che Lenin adopera, nel1e poche pagine, ben tre volte usando la parola tedesca Versumpfung (che si gnifica cadere o immerger.si nel1a pa1ude, nel pantano, come anche «degradazione»). Anzi è con questa imma gine, iterata, che chiude il suo discorso. Osserva Ju:riij Tynjanov in Avanguardia e tradizione (Dedalo, Bari, 1968) a proposito proprio del vooabolario di Lenin polemista: 1«Il discorso oratorio, che ha un iìine persuasivo, ,sottolinea nella parola l'aspetto emo tivo, , sollecitante. Qui ha ila sua parte l'aspetto della pI'onll!Ilcia; è enorme l'importanza dell'intonazione; le pa:m1e possono essere stmppate al loro ,significato con 112
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy