Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
diffuse fra gli uomm1 », scrive l'antropologo improvvi saito Jan Tinbergen in uno dei ,suoi mediocri saggi anti comunisti. L'umanesimo stalinista, o il suo arcipelago, nel battersi contro il primato dei rapporti di produzione capitalista si batté a favore della democrazia, proprio ment!'e Ie apparenze ingannavano il partito defila politica e soprattutto i fans del dito nel costato. Ecco, ,a rifare i conti in tasca al comunismo di .sinistra non , !'estereb bero saldi attivi di teoria, ma solo un disperato patri monio di lacrime. Tempo prima, il socialismo scientifico si ,era dato il compito di decifrare i meccanismi della storia per abolirne le ripetizioni ,e i tempi morti, Jo stalinismo nell'apprendere a sue spese la fragilità delle tesi elaborate a que�to · proposito mostra tragicamente come la classe ope!'aia non ·è ancora riuscita a rendersi conto che non può e non poteva avere :alleati, che i suoi diversi nemici sono ed eram.o comunque alleati fra di Joro. Stalin fa pagare caro al movimento operaio occi dentale un errore della teoria rivoluzionaria, quello di non aver compreso come le avanguardie hanno comun que ,torto - nonostante l,e loro mille ragioni! Egli, in sostanza, intuì, con inequivocabile lucidità, che la classe· operaia, i suoi partiti e i suoi organi sindacali e po litici - nonostante il chiasso leninista - erano sostan zialmente estranei alla fondazione e a:l corso storico dell',imperialismo ,e che questa ,estraneità aveva pesato su di essi fino alla prima guerra mandiale ed oltre. (Oggi, al contrario, la classe operaia è coinvolta al di là delle sue stesse possibilità nel quadro delle respon- . sabilità politiche ed economiche dello Stato). Questa estraneità che relega la fotta -ai margini degli -scontri economici si manifesterà in tutta la sua ampiezza e pre merà - oltre misura - invece, nell'intervallo fra le due guerre, entrando in •risonanza con gli errori di 104
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