Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
le ,stagnazioni temporali sono �a tomba degli eroi ,del politico. Nell'ottobre del 1956 a Budapest i « nuovi soviets opemi», abbattendo a colpi di piooone H gigante dal proprio pi1edistallo. ,reaHz:mrono jJ ,soggetto della po. litica come orisi visibile del pensiero politico. L'armo nia, del rnsto, è sempre stata ostile alla storia, la for ma espositiva della « verità scientifica del socialismo » trovò in Ungheriia - per Ja seconda volta - fa ,sua tomba, perché le masse confrontate con la dottrina hamm:o comunque il torto della p:msa. V , enti ianni dopo, un chierico dell'eurocomunismo scriverà senza ·timori: « non abbiamo come prospettiva nostra , lo Stato ope raio... il punto oggi più ,ailto è fa ,difesa della Repubbli ca». {Lo lasciamo anonimo perché merita anche questo sp11ezzo). I vent'anni s o no fatali a qualrunque giovinezm! Dietro ogni crisi visibi1e c'è l'illusione di llllla perduta armonia, di·etro Ja orisi della storia c'è rul ·rancore rper quegli equilibri politici definiitivamente nauf:riagati ,a oausa dei reperti di bassa 1antmpologi , a soairue a cui erano ancorati: Snato, proprietà, consenso, democr,azia. Di con tro, 1',errol'e di tutte 1 Je burocrazie operaie come ,di ogni estremismo che ad esse si oppone, stalinismo a pair te, è ,stato ed è di negare qualunque superamento del capirtale, o più precisc>mente, della natura capitalista del la contemporaneità. Se si taglia ii:l bocciolo ,s'impedisce la nascita ,del fiore, se non ,si pazi e nta il fiore non si arniverà mai al frutto: lo stalinismo preferì la confronta zione politica. Fra tutte ,le buJ1ocrazie operaie del vente simo secolo ebbe almeno il triste vantaggio della lucidirt:à. 'Il displ'ezzo della democrazia è rtotale sia in Mosca che in Weber, oome lo è per i moderni futlllrologhi: « .la democrazia implica neoessariamente una certa ,ristret tezza mentale ed una certa inerzia, qualità notoriamente 103
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