Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978

a delle fasi anteriori al suo sviluppo». {Come dire, tregressione dal f.alfo/rettHe a:lla mamma/mel'da). Il lupo cativo dello -stalinismo denuncia lo ,scan­ dalo familiare. Da ,semp!'e .la pr e istoria ha divorato i proletari. Angoscia dehl'essere mangiati oome un frut­ to politico maturo. Mangiati con la complicità e la passività alimentare di tutte le ideologie. Il nostro es­ sere vivi coincide, nella ,struttura ,societaria borghese, all'essere le vittime da sempre pronte all'immane olo­ causto. Altro che vittime della dittatura! Lo ,stalinismo, in effetti, è stato soppresso dal capitale come un rtesti­ mone pericoloso del suo aspetto attivo, ,della sua fame di mangiarsi l'universo. Desiderio che al contempo pre­ me sulle false scienze dell'anima ,e sui falsi maquillages socialisti perché si oblii l'aspetto passivo della sua natura. Quel tratto 5oggettivo che fa �< sentire» ai pro­ letarizzati l'angos c ia dell'essere mangiati. Dentro questa angoscia, come si è aocorto Nietzsche, lo stalinismo di­ venta un paradossale naricotico che spinge alla voluttà del1a morte e insieme al1a ,sconfinata volontà di vivere. In altre parole. Lo _ , stalinismo ,evidenzia , l'aoceca­ mento di senso del reale. Quell'occultamento del , :rap­ porto fra gli uomini che è - per certi versi - .la ra­ dice del .feticismo della storia come rapporto di ciò che gli uomini sono in quanto storicamente dati. Lo stalinismo come crisi della storia moderna non è «crisi», ma illuminazione del cammino per venirne fuori. Dobbiamo convincerci che le crisi hanno, dovun­ que, il famiHare compito di rendere visibile ciò che non può più essere contraffatto. Questa ipotesi «cri­ tica» tende a supe"rarsi oome realizzazione e termine, o ne11o stalinismo come conclusione e dogma, non a caso dentro il fenomeno della sparizione della storia 102

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