Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978
romanzo-racconti,/ballate e canzoni,/ poesia,/teatro,/ in- terviste-testimonianze). » Con realismo e trasparente onestà il pregio, che pur si vuole eccezionale, non si recita come trasgressione, esclusione, caduta: è semplicemente rarità (fruibile, an che da ricercare, in un certo senso preziosa) nelle specie delle merci e nella logica del m�rcato; per il quale si hanno anche modi e condiscendenze da vetrina: « Que sta collana non si presenta: si giustifica per quello che essa propone», modi condiscendenti, anch'essi onesti senza scandalo e contestazione - per non fare noi vecchi discorsi, su vecchie, allucinate ribellioni, spente consu mate nelle proprie ceneri, anche dentro di noi, discorsi da decennale, ma molto più vecchi di un decennio. Così assumiamo e seguiamo in tutto e per tutto, senza prevenzioni e, va detto, con lealtà e convinzione l'intendimento dell'autore, le stesse parole con cui si dichiara. Queste: « Voglio dire che lo scrivere versi per me non signi fica altro che fare delle azioni di lotta; azioni concrete perché la società in cui viviamo abbia a cambiare presto... Quindi nessuna intenzione o ambizione letteraria in questo libro... Questo libro è nato da una necessità forte di tentare anche un discorso culturale nuovo ant1bor ghese e anticapitalista. Questo è quello che intendo fare quando scrivo una poesia. Questo è il lavoro che intendo compiere con la poe sia che non è altro, del resto, che il lavoro che porto avanti giorno per giorno con azioni più dirette...». Rileviamo solo, in questa inconfondibile figura (e scrittura) dell'·« impegno» - della parola-azione, estesa, senza mutamento, e specificata in parola-azione di lot ta - una distinzione sagace, che non è nella figura di- 76
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