Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

Sottrazione di linguaggio « Dio! il mio linguaggio. Sarei .il primo fra tutti quelli ohe lo parlano, se fossimo Jà dove si parla. » Shakespeare, La tempesta Alcuni fatti devono adeguare, nell'esempio, in ciò che arriviamo a porre in luce, gli innumerevoli elementi a disposizione, una quantità crescente di momento in mo­ mento. Tra l'innumerabile e il numero (di dati per molti aspetti eterogenei) si provano, e dovrebbero ri­ solversi, il senso e la competenza della nostra analisi. In primo fatto è un libro di poesie dell'operaio Fer­ ruccio Brugnaro: Vogliono cacciarci sotto. Un operaio e la sua poesia, con una nota di Andrea Zanzotto, Ve­ rona, Bertani, 1975, coll. Test/Poesia - Letteratura ope­ raia. La presentazione della collana mette subito in opera generi, classificazioni, cataloghi, redazioni, scaffali della produzione normale del discorso: non è certo difficile immaginare uno scaffale della « letteratura operaia» nel magazzino o emporio del discorso e dei prodotti circolanti. Anche la protesta della singolarità fa una concessione irreparabile al codice - del discorso sulle serie e sui ,generi, e delle merci. « Questa collana non si pres• enta: si giustifica per quello che essa propone. C'e una letteratura dimenticata, c'è una letteratura mai tradotta, e una letteratura nascosa, o che non si vuole pubblicare, ideologicamente censurata; testi che sarebbe stato difficile rivedere in circolazione (testi/memorie,/ 75

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